La FAI di Torino denuncia la situazione di cantierizzazione selvaggia che caratterizzerà Torino e il Piemonte in estate e fino al 2025: “Duro colpo per l’autotrasporto e per il futuro della Regione”.
L’estate ormai alle porte, considerazioni meteo a parte, si presenta come un lungo periodo di passione per il Piemonte e Torino in particolare, per quanto riguarda strade, autostrade, arterie di scorrimento e valichi alpini, tra lavori, interruzioni, frane e altro ancora.
“Il Risiko delle previsioni di cantieri inamovibili e interruzioni programmate, comunicate da ATIVA e SITAF per l’estate e fine a fine anno, contribuiranno ulteriormente alle già disagiate condizioni in cui si versano i trasporti commerciali che servono il Piemonte e la Liguria – afferma Gian Luca Timossi, Segretario provinciale della FAI di Torino – un ulteriore colpo alla produttività delle imprese di autotrasporto, i cui autisti passano più tempo in coda di quello in viaggio, senza contare lo stress e molto spesso le ulteriori attese dovute alla perdita dello slot di scarico, e al business di due regioni a forte vocazione turistica”.
“Il Piemonte vive una a fase di isolamento infrastrutturale ormai drammatica, i cui punti critici sono rappresentati dai valichi alpini, dall’anello tangenziale di Torino e dal collegamento con Liguria e Lombardia. – dice Enzo Pompilio D’Alicandro, Presidente FAI Torino e prosegue – Al Traforo del Monte Bianco sono in programma frequenti chiusure dovute ai lavori di manutenzione, al Traforo del Frejus è stata realizzata la seconda canna, ma non è ancora in esercizio; il tratto autostradale tra Torino e Bardonecchia è oggetto di una continua attività di manutenzione straordinaria, con enormi disagi per la circolazione. I valichi a sud ed ovest verso la Francia continuano ad essere interdetti (Colle del Tenda) o con forti limitazioni (Maddalena – Monginevro – Moncenisio). Per non parlare della Tangenziale di Torino, anello incompleto e mancante della tratta ad Est, e dell’altrettanto critica situazione delle autostrade di collegamento con la Liguria. Una situazione che non è più tollerabile e che rischia di vanificare buona parte delle opportunità di sviluppo economico e sociale del Piemonte nei prossimi anni”.
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