Proponiamo grazie alla gentile disponibilità di Filomena Greco, giornalista del Sole24Ore, i punti salienti del suo intervento su Trasporti e Logistica, tenuto lo scorso 17 settembre al Circolo dei Lettori di Torino agli Ambassador FAI, nell’ambito dell’incontro “Comunicare si deve!”.
Intervento di Filomena Greco
Temi e parole ALERT per il settore Trasporti e Logistica
- Sostenibilità/Impatto
PREMESSA
Sul tema della transizione energetica e ambientale c’è un grande corto circuito, una grande stanchezza, una strumentalizzazione politica che toglie razionalità al dibattito.
Dopo una fase di Riforma, con il Green Deal e la spinta arrivata dal Piano Fit455, oggi siamo alla fase della Controriforma, nella quale il tema della sostenibilità ambientale viene visto con il fumo negli occhi, strumentalizzato, ideologicamente criminalizzato.
Un dibattito che a volte mi ricorda la furiosa diatriba intorno ai vaccini, con i dietrologi e gli inutili idioti.
Io mi aspetto da chi guida o guiderà imprese importanti nel settore dei trasporti una posizione non ideologica, ma rilevante dal punto di vista industriale, per introdurre nel dibattito elementi concreti e pragmatici.
LA DECARBONIZZAZIONE
La decarbonizzazione è una sfida difficile, lo è ancora di più in un paese come l’Italia con una struttura complessa come quella della Pianura Padana e dei valichi alpini, un paese dove energia e combustibili hanno un costo mediamente più alto rispetto ad altre economie mature. Questo però è anche un paese che ha grandi risorse e capacità sul fronte dell’economia circolare e questo può risultare utile.
Il mercato è in una fase ciclica negativa, con immatricolazioni in calo (per veicoli fino a 3,5 ton) dell’8,8% da inizio anno nonostante la ripresa dei volumi a luglio e agosto. La quota di mezzi elettrici è intorno al 5% mentre oltre il 36% della flotta è precedente all’Euro4.
Se si guarda ai mezzi industriali di cilindrata maggiore, la contrazione del mercato si attesta al 10%
Per rinnovare la flotta e sostenere i mezzi elettrici sono attesi nelle prossime settimane incentivi.
Gli obiettivi di taglio delle emissioni di CO2 sono impossibili da raggiungere. C’è un dialogo serrato con la Commissione europea per separare la Regolamentazione delle auto da quella dei commerciali leggeri e per avviare una revisione
SOSTENIBILITA/IMPATTO
Le vostre aziende devono avere una idea strategica della sostenibilità, raccontarla, guardare in senso lato al tema dell’impatto ambientale ma anche sociale.
Attenzione dunque alle vostre persone, al welfare, alla conciliazione, ai progetti di territorio
Parlare di sostenibilità significa farlo a 360°
- Intermodalità
Al tema della sostenibilità in senso lato è legato il tema dell’intermodalità, dell’ultimo miglio, della modularità della proposta di trasporto, dal valico alpino al centro storico
Anche su questo le aziende che si occupano di trasporto devono avere una visione strategica e di medio e lungo periodo per ridurre l’impatto climatico e gli effetti negativi su traffico, tempi, efficienza e in generale Total cost of ownership
Il Piemonte in particolare si trova a ridosso di due corridoi europei, Terzo Valico e Torino-Lione. Ci abbiamo messo trent’anni per arrivare al buono e ci sono ancora anni prima di avere le opere complete ma comunque il percorso è definito e c’è una prospettiva certa. Questo renderà sempre di più il settore dei trasporti e della logistica un driver di sviluppo per il territorio
- Il Fattore industriale
Credo che nei piani industriali delle vostre aziende debba esserci sempre più la consapevolezza di essere un driver di sviluppo dei territori e non semplicemente una commodity.
Qui si torna un po’ al tema dell’impatto che è ambientale ma anche sociale, per la capacità di generare occupazione e lavoro buono, ed economico, attraverso la capacità di generare servizi e attività a valore aggiunto.
La mentalità industriale credo debba essere un tratto distintivo del mondo dei servizi che in Italia rischia di essere un settore quantitativamente rilevante ma con scarsa qualità e con una leva industriale irrilevante.
Questo fattore industriale e questa capacità di generare valore aggiunto ha nelle infrastrutture un tema chiave, un importante abilitatore per il territorio.
Il NordOvest arriva con una zavorra pesante sul fronte delle infrastrutture, zavorra strutturale – i ritardi nello sviluppo e nella progettazione di un tunnel di base verso la Francia o il fatto di avere l’unica galleria stradale rilevante, il tunnel del Bianco, con un’unica canna – e una serie di “sfighe” contingenti, dal tunnel ferroviario del Frejus alla frana che ha bloccato il Tenda per anni fino ai lavori al Monte Bianco per il prossimo decennio e oltre.
Ma al 2032-33 la possibilità di lavorare a ridosso di Terzo Valico e Torino-Lione potrà far fare un salto alle attività economiche di questo territorio legate alla logistica e ai trasporti, come accade in altre parti di Italia. Bisognerà farsi trovare pronti.
In questo contesto, i player economici possono avere la vista più lunga della politica e lavorare, anche con una attività di lobbing trasparente, per portare questi temi all’attenzione, sui tavoli istituzionali, e indirizzare linee di sviluppo per il territorio.
Le Zone logistiche semplificate del Piemonte, retroporto naturale della Ligura, sono un esempio nel bene e nel male di questa evoluzione industriale. Nel bene perché colgono una opportunità sistemica per quest’area, nel male per i tempi lunghi e la difficoltà di execution che un po’ caratterizza l’azione politica.
- Sicurezza e trasparenza del lavoro
Altro tema Alert. Mi ha molto fatto riflettere l’indagine della Guardia di Finanza di cui si è parlato una decina di giorni fa relativa a gruppi operanti principalmente nel settore della logistica e accusati, secondo le indagini in corso, di reati di natura fiscale collegati alla somministrazione irregolare di manodopera attraverso la stipula di contratti di appalto fittizzi.
Logistica e ristorazione sono emersi come i settore più esposti, permeabili, i punti deboli di un sistema che genera lavoro povero nel migliore dei casi, veri e propri reati nel peggiore dei casi.
Mi permetto di condividere con voi una riflessione su questo aspetto perché la qualità delle proprie filiere e della occupazione generata è un tema essenziale non solo per l’industria ma anche per il settore dei servizi.



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